Gruppo FCA: il nuovo piano per rilanciare Fiat, Jeep e Alfa
08 maggio 2014
di Diego Monopoli
Il FCA, Fiat Chrysler Automobiles, nato dalla fusione dei due gruppi automobilistici, ha avanzato una strategia industriale da realizzare con un piano di 50 miliardi di euro, voluta dall'amministratore delegato Sergio Merchionne.
Si comincia con la sfida della Jeep: si vogliono vendere 2 milioni di vetture entro la fine del piano, nel 2018, aumentando gli stabilimenti (da 4 a 10, non solo in America), ma i modelli di auto rimarranno sei.
Chrysler diventerà più generalista per competere con brand come Ford e Toyota e aumentare il fatturato, mentre Lancia sarà un marchio solo italiano e probabilmente si concentrerà solo sulla Ypsilon.
Accantonate Croma e Bravo, con la Panda e la 500, la Fiat sta attraversando una fase più giovanile, una più “razionale” e l’altra “emozionale”: si prevedono modelli come un Suv compatto, chiamato 500X, e una Spider. Nonostante l’apertura a nuovi mercati, si conta di restare sulle 700mila auto vendute all’anno.
Anche su Dodge, le previsioni di vendita sono stabili con 600.000 unità all’anno.
Sul rilancio dell’Alfa si punta tutto: previsti 5 miliardi di euro per produrre ben 8 nuovi modelli grazie a 200 ingegneri che collaborano con progettisti della Ferrari. Le tecnologie e i motori saranno sviluppati in Italia, le vetture saranno caratterizzate dalla trazione posteriore come nella tradizione Alfa ( prima del passaggio alla Fiat). Marchionne conta di passare dalle 74.000 unità del 2013 a 400.000 auto vendute nel 2018.
Sulla Ferrari ci si culla: 7mila auto vendute all’anno possono bastare. È prevista una novità all’anno, ma al momento il marchio non ha bisogno di grandi strategie nemmeno per la sua immagine aziendale.
Infine, la Maserati: fatturato in crescita grazie a Quattroporte e Ghibli, con vendite passate da 6 a 15 mila vetture in un anno. Oltre alla Suv Levante, toccherà anche alla sportiva Alfieri con una versione cabrio.